Ore Stellate al Lyceum - marzo 2021

Nuovo spazio virtuale, il cui titolo è ispirato ad un libro dello scrittore austriaco Stefan Zweig "Ore stellate dell'umanità" (Sternstunden der Menschheit)

La Sezione Arte vi propone una conversazione con Giancarlo Lo Schiavo sul tema del collezionismo. Vorremo infatti che questo fosse il primo appuntamento di un ciclo di incontri virtuali, una sorta di archivio per il collezionismo che vuole essere testimonianza dei percorsi e degli orientamenti intellettuali e di gusto che hanno caratterizzato alcuni collezionisti, anche a noi vicini. Attraverso alcune testimonianze personali e conversazioni per quanto limitate, vorremo così portare un piccolo contributo per illuminare un fenomeno largo e complesso come quello appunto del collezionismo nel mondo contemporaneo.

Ripercorriamo insieme un'interessante vicenda della cultura artistica e della società fiorentine degli anni Cinquanta: la fondazione del Cinema Arlecchino in via de' Bardi, nel cuore della città allora ricostruito dopo le devastazioni della guerra, e il suo ricco apparato decorativo affidato a pittori, ceramisti, designers attivi in Toscana.

Ce ne parla Mirella Branca, autorevole studiosa delle espressioni artistiche del Novecento storico e contemporaneo, dedita con particolare attenzione alle decorazioni murarie otto e novecentesche. All'inizio di questo millennio, quale responsabile della tutela del patrimonio storico-artistico del centro di Firenze presso la Soprintendenza, Mirella Branca ha seguito personalmente il restauro dell'ex cinematografo compatibilmente alla nuova destinazione d'uso dei locali a supermercato alimentare, garantendo la conservazione delle opere d'arte e la loro fruibilità. Si deve alla sua competenza di storica dell'arte, e alla sua sensibilità, se oggi, facendo la spesa, possiamo non solo apprezzare un raffinato e giocoso apparato decorativo, ma respirare il clima di serena fiducia nell'arte moderna come portatrice di valori civici oltreché estetici che distinse gli anni Cinquanta.

Siamo sicure che il felice recupero di questa pagina della cultura fiorentina, così rappresentativa dell'arte e dello spirito dell'epoca, susciteranno il vostro interesse.

In un momento in cui il teatro è penalizzato in maniera dolorosa, per la pandemia ancora in corso, diamo voce a un grande protagonista del teatro contemporaneo, Giancarlo Cauteruccio, con un video che riassume i suoi progetti di teatro, dal 1982 ad oggi, in una prospettiva europea, centrata sul pionieristico incontro tra arte, corpo e tecnologia.

Cauteruccio è stato, infatti, tra i primi a utilizzare la luce laser, i video, le multivisioni, le diaproiezioni, per arrivare a sofisticati sistemi digitali di videomapping e sonorizzazioni. 

Il Teatro di Luce, gli ambienti video, le performances sul paesaggio appartengono ad una sperimentazione avviata fin dalla fine degli anni ’70 e, nell'annata Lyceista dedicata alla Luce, il suo alfabeto spettacolare, composito e raffinato, in cui gli elementi della luce e del suono rivestono un ruolo drammaturgico vero e proprio,  rappresenta una chiave di lettura particolarmente originale.

Come questo video documenta, Cauteruccio ha sovvertito le regole del teatro di tradizione, affermandosi, per questo, tra i registi di teatro d'arte più stimati e innovativi, creando spettacoli teatrali affidati esclusivamente a elementi visuali, attraverso l'utilizzo di monitor, laser e neon, all'interno di spazi virtuali, oppure realizzando ambientazioni e installazioni in spazi urbani, definite opere di Teatro Architettura, insieme ad opere di Teatro Musicale. 


Seguire questo percorso significa rileggere un capitolo della storia del teatro, che Giancarlo Cauteruccio, con la sua inventiva e il suo ingegno, sta ancora scrivendo.



Giancarlo Cauteruccio, nato a Marano Marchesato (CS), dal 1975 vive e opera a Firenze, dove ha studiato Architettura. Regista, scenografo, attore ed autore di testi teatrali, ha realizzato innumerevoli allestimenti registici e scenografici presentati nei maggiori teatri italiani, tra cui il Maggio Musicale Fiorentino, e stranieri come La Mama Theatre a New York, il Mossoviet a Mosca, Documenta a Kassel, la Biennale di Venezia, il Festival di Zagabria, e poi Oslo, Valencia e Berlino. A Linz, ha realizzato nel 1986 lo spettacolo inaugurale del festival Ars Electronica, lo spettacolo Angeli di Luce e la messa in scena de L’Oro del Reno di Richard Wagner alla Brucknerhaus. 

A Firenze ha fondato il gruppo “Il Marchingegno” nel 1977 e nel 1982, insieme a Pina Izzi e Regina Martino, il Gruppo di Ricerca Multimedia Krypton, poi divenuto Teatro Studio Krypton. E’ stato direttore artistico del Teatro Studio di Scandicci dal 1992 al 2015, e direttore artistico di Magna Grecia Teatro Festival. Dal 2003 dirige la Collana di teatro delle Edizioni della Meridiana. Intensa l’attivita’ didattica, come visiting professor in università italiane ed estere, tra cui Columbia University di New York, Domus Academy di Milano, Long Island University, Scuola superiore di Teatro del Teatro Municipale di Mosca. Ha insegnato regia alla Biennale College di Venezia e dal 2014 è direttore artistico del Laboratorio di Teatro Architettura dell' Università di Firenze. Per sei anni è stato docente a contratto per i corsi di scenografia e progettazione dell'evento urbano presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, docente presso Opera Academy Verona. E’ docente nel Master di Specializzazione per Light Designer all'Università  La Sapienza di Roma. Dal 2014  è docente a contratto all’Accademia di Belle Arti di Perugia. Nel 2016 è stato nominato Professore Accademico dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.