Firenze,
Palazzo Adami Lami
Lungarno Guicciardini, 17
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La sezione Letteratura desidera inaugurare la celebrazione del “Dantedì”, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri nel settecentesimo anniversario dalla morte, con un contributo di particolare interesse per il Lyceum fiorentino.
La nostra socia Lucia Roselli, a cui va il sentito ringraziamento di noi tutte per essersi generosamente sobbarcata dell’onere di riordinare e catalogare le carte dell’archivio del Lyceum, è riuscita a rintracciare nei vecchi documenti testimonianze che segnalano le iniziative prese dal Lyceum, e in particolare dalla sezione Letteratura, per la celebrazione dei precedenti anniversari danteschi.
Dalle carte risulta anche che costante è stata l’attenzione rivolta a Dante e alle sue opere; negli oltre cento anni di vita del club sono state organizzate numerose conferenze e tenuti cicli di letture della Commedia.
Riguardo agli eventi per le celebrazioni dantesche di cui Lucia ha trovato traccia nel nostro archivio, essi furono l’occasione per organizzare una serie di conferenze di alto spessore culturale, con relatori di prim’ordine.
Ci piace ricordare che nel 1921, sotto la presidenza di Beatrice Pandolfini, il Lyceum fiorentino organizzò, in occasione delle celebrazioni per il sesto centenario dalla morte di Dante, un ciclo di conferenze che vide la presenza di sole relatrici, alcune delle quali protagoniste indiscusse della vita culturale italiana.
Grazie a Lucia Roselli, dunque, le polverose carte del Lyceum hanno parlato, restituendoci l’immagine di un club femminile dinamico, sempre al passo coi tempi e promotore di eventi stimolanti che hanno contribuito a porre il nostro club al centro della vita culturale fiorentina.
In questa giornata di celebrazioni per il settimo centenario dalla morte di Dante, la sezione Letteratura e la sezione Scienze ed Agricoltura desiderano sottoporre alla vostra attenzione l’interessante contributo su “Dante e il pensiero scientifico” che Riccardo Pratesi con la consueta, generosa disponibilità ci ha offerto.
Attraverso la citazione di alcuni passi della Commedia, Pratesi, che già ben conosciamo per la sua recitazione dei canti della Commedia che quest’anno apre la nostra programmazione mensile, ci rappresenta le convinzioni di Dante riguardo ad alcuni fenomeni naturali e la spiegazione che egli dà della loro genesi. Nonostante il sapere scientifico di Dante si basi sulle conoscenze del suo tempo e non possa mai prescindere dalle implicazioni teologiche dei fenomeni, tuttavia la razionalità con cui affronta gli eventi naturali e la loro accurata descrizione lo indicano come un precursore dell’atteggiamento dei moderni uomini di scienza.
Pratesi, fisico, oltre che appassionato cultore della Commedia, si sofferma poi ad illustrarci l’influenza che il pensiero scientifico di Dante e certe sue riflessioni ed intuizioni hanno avuto nella maturazione del pensiero di illustri uomini di scienza.
La giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie viene quest’anno celebrata dal Lyceum con la lettura, da parte dell’attore Marco Conte, dell’estratto del discorso che Paolo Borsellino tenne il 23 giugno 1992 in occasione della veglia funebre per Giovanni Falcone nella chiesa di Sant’Ernesto a Palermo.
La commozione e lo sgomento che emergono dalle parole per l’amico sono tanto più toccanti se si pensa che neppure un mese dopo anche Borsellino sarebbe caduto per mano di mafia, senza che lo Stato avesse saputo difenderlo.
La coscienza del pericolo che correva, forte in Falcone, nella moglie e negli uomini che lo proteggevano, l’amore per la sua terra ”bellissima e disgraziata”, il grande lavoro fatto per colpire la mafia, l’entusiasmo per i successi e l’inevitabile delusione nel vedersi osteggiato: nelle parole di Borsellino c’è tutto ciò e ci piace ricordarle in questa giornata di lotta contro tutte le mafie.
La giornata, che si celebra dal 2017 il 21 marzo di ogni anno, è nata per tenere viva la memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie, delle stragi, del terrorismo e del dovere.
Don Luigi Ciotti, presidente di “Libera”, l’associazione che ha promosso l’istituzione di questa giornata, scrive che “il 21 marzo è una data segnata nelle coscienze prima che nei calendari. Sia anche quest’anno- nonostante tutto e per tutti noi- un’occasione di riflessione, di responsabilità e di impegno”.
Ringraziamo l’attore Marco Conte, che con molta disponibilità ha accettato di leggere il testo per noi.
Come adesso in questa terribile epidemia da coronavirus,
anche in passato la nostra storia è stata attraversata da gravi emergenze, da dolori collettivi.
Charitas è parola e concetto bellissimo. E' nato dalla civiltà greca ed è entrato a permeare la civiltà cristiana.
E Caritas è il nome che ha scelto la Fondazione che si prende cura di chi ha bisogno: con una sollecitudine ed una generosità che niente chiedono ma soltanto danno, tendendo la mano. Fa sentire che non si è soli, che vi è chi soccorre in quelle circostanze in cui la vita presenta il suo lato più duro.
Introduzione all'ascolto dell'omaggio a Mario Castelnuovo-Tedesco del Duo Ravasio-Amidei
Introduction to the listening of Duo Ravasio-Amidei's homage to Mario Castelnuovo-Tedesco
Introduzione all'ascolto delle musiche di Clara Schumann e Lili Boulanger
Introduction to the listening of Clara Schumann's and Lili Boulanger's music
Laura Buccino, ricercatrice di Archeologia classica dell’Università di Firenze, ci introduce alla splendida mostra agli Uffizi “Imperatrici, matrone, liberte. Volti e segreti delle donne romane”, offrendoci approfondimenti molto interessanti sulla moda e le acconciature delle donne del tempo. Da una inedita prospettiva ‘al femminile’, questa mostra, curata da Novella Lapini sotto la direzione di Fabrizio Paolucci e a cui la stessa Buccino ha collaborato, si articola in tre sezioni, con pezzi esposti di assoluto valore, permettendo di seguire la vita delle donne romane nei primi due secoli dell’Impero, dagli inizi del I alla seconda metà del II secolo d.C., e mettendo in luce modelli positivi e negativi incarnati dalle imperatrici e dalle donne di spicco della casa imperiale.
L’appuntamento con Dante ci porta questo mese nel X canto dell’Inferno, a tutti noto come il canto di Farinata, che vi presentiamo con la coinvolgente recitazione di Riccardo Pratesi.
Dante e Virgilio, entrati nella città di Dite, si trovano nel sesto cerchio dove scontano la pena gli eretici, costretti a stare in sepolcri scoperti e infuocati.
Tra questi campeggia la figura di Farinata degli Uberti, capo ghibellino, ed artefice della vittoria di Montaperti che, riconoscendo la parlata toscana di Dante, subito lo apostrofa:
“O Tosco che per la città del foco
Vivo ten vai così parlando onesto,
Piacciati di restare in esto loco”
Orgoglioso e fiero, “come avesse l’inferno a gran dispitto” Farinata, ancora immerso nelle vicende della lotta fra Guelfi e Ghibellini, si rivolge a Dante innestando una polemica politica e introducendo il tema dell’esilio e delle sofferenze che lo attendono.
“Ma non cinquanta volte fia raccesa
La faccia della donna che qui regge
Che tu saprai quanto quell’arte pesa”
Farinata, benché avversario politico, riscuote l’ammirazione di Dante che lo annovera tra i “magnanimi”, cioè tra quei personaggi che, nonostante siano costretti a scontare all’Inferno pene terribili, si distinsero nella vita terrena per corretto agire, grandezza d’animo ed elevate virtù etiche svincolate dalla morale religiosa.
Riccardo Pratesi, laureato in Fisica, Dottore di Ricerca in Storia della Scienza.
E’ professore di matematica di istituti di istruzione secondaria superiore ed è collaboratore del “Museo Galileo- Istituto e museo di Storia della Scienza” per le attività didattiche e divulgative.
E’ curatore del volume “Galileo Galilei: due lezioni all’Accademia Fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante”, edizioni Sillabe, Livorno, 2010.
Appassionato e profondo conoscitore della Commedia di Dante, è curatore di alcuni canali Youtube di recitazioni dantesche e di questioni matematiche.