Ore Stellate al Lyceum - gennaio 2021

Nuovo spazio virtuale, il cui titolo è ispirato ad un libro dello scrittore austriaco Stefan Zweig "Ore stellate dell'umanità" (Sternstunden der Menschheit)

Vi presentiamo il ricordo di due nostri grandi amici musicisti, il compositore e musicologo Antonino Riccardo Luciani e il chitarrista, compositore e direttore d'orchestra Alfonso Borghese, scomparsi entrambi un anno fa, il 29 gennaio 2020, che ci hanno tanto arricchiti con la loro personalità e professionalità, partecipando anche alle iniziative del Lyceum di Firenze.


Per le belle immagini che abbiamo utilizzato ringraziamo le famiglie di questi cari amici, oltre a Vincenzo Saldarelli e Roberto Frosali (per le foto presenti sul sito del Trio chitarristico italiano), e la Fondazione Scuola di Musica di Fiesole Onlus.

David Bellugi dirige la Krasnoyarsk Chamber Orchestra, 2005

Alfonso Borghese, chitarra

Alfonso Borghese dirige Fausta Vetere e la Guitar Sympohonietta, 1988

La nostra programmazione annuale delle conferenze procede, per il momento, necessariamente on line.

In attesa, come speriamo, di poter proporre presto una sua conferenza nella nostra sede, Roberta Lapucci anticipa nel video che vi proponiamo le sue importanti scoperte sul tema La luce nella pittura del Caravaggio.

Nel quadro dei rapporti tra arte e scienza, Michelangelo Merisi risulta decisamente tra gli innovatori e quasi un ‘fotografo’ ante litteram per gli strumenti dell’ottica da lui usati, come la studiosa ci spiega in modo davvero efficace, in questa anteprima molto affascinante.

Con profonda emozione, ad un anno dalla scomparsa di Franco Scaramuzzi, il Lyceum Club Internazionale di Firenze gli rende omaggio, facendovi ascoltare la sua voce, nel video che lui stesso realizzò, per celebrare la storia dell’Accademia dei Georgofili, di cui è stato Presidente per 28 anni, superando anche la tragica vicenda della bomba che, il 27 maggio 1993, ha segnato la storia di Firenze e non solo.


L’Accademia dei Georgofili venne fondata nel 1753 per “fare continue e ben regolate esperienze per condurre a perfezione l’arte, tanto giovevole, della toscana coltivazione” ed è la più antica Istituzione del genere ad occuparsi di agricoltura, ambiente, alimenti, incoraggiando il progresso delle conoscenze, l’evoluzione delle attività tecnico economiche e la crescita sociale.

Adattando ai tempi la sua organizzazione, le metodologie e gli strumenti di lavoro, rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale, fedele al suo motto Prosperitati Publicae Augendae.


Franco Scaramuzzi, noto per i suoi studi sul miglioramento genetico e la propagazione delle specie legnose da frutto, ha insegnato Coltivazioni Arboree per dodici anni alla Facoltà di Agraria di Pisa, dove ha fondato una scuola di Arboricoltura, per poi trasferirsi all’Università di Firenze, di cui è stato Rettore dal 1979 al 1991. Nel 1971 costituì, a Firenze, il Centro del CNR per gli Studi sulla propagazione delle specie legnose che diresse fino al 1979. È stato insignito della Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica quale “Benemerito per la Scuola e la Cultura” e Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.

La violista Benedetta Bucci e la pianista Livia Zambrini eseguono

la Sonata in La minore D 821 per arpeggione e pianoforte di Franz Schubert

The violist Benedetta Bucci and the pianist Livia Zambrini perform

 Franz Schubert's Sonata in La minore D 821 per arpeggione e pianoforte

L'anno appena trascorso ci ha imposto una prova ardua: vivere in solitudine, rinunciando a condividere il piacere di ascoltare insieme un concerto, vedere un'opera teatrale, visitare una mostra, e, ancor più faticosamente, impedendoci di trascorrere ore cordiali in compagnia degli amici.

La Fondazione Palazzo Strozzi con la mostra di Marinella Senatore We rise by lifting others, curata dal direttore Arturo Galansino e allestita nel cortile del palazzo - spazio pubblico aperto a tutti noi -ha in qualche modo voluto supplire a questo stato di cose. Una mostra di forte impatto emotivo, che accende di luci e di colore il cortile del palazzo, ricreando la festosa vitalità e il fascino delle 'luminare' care alla tradizione culturale dell'Italia del Sud.

L'artista e il curatore, impossibilitati a presentarla 'dal vero', introducono la mostra in una conversazione che coinvolge anche gli enti pubblici e privati che sostengono l'attività della Fondazione; una presentazione dettata da una concezione etica dell'arte intesa come fondamentale valore sociale.


Attraversiamo insieme il cortile di Palazzo Strozzi, lasciandoci incantare dalla miriade delle luci.

 

L’Inaugurazione dell’Annata Sociale 2021 porta a Firenze l’abbraccio di Palermo, attraverso un concerto straordinario, diretto dal maestro Daniele Gatti e introdotto da Francesco Giambrone, già Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino e ora Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo, Presidente dell'Anfols, l’Associazione che riunisce le Fondazioni lirico-sinfoniche italiane, e membro del Board of Directors di Opera Europa, organizzazione alla quale hanno aderito oltre duecento teatri d'opera in 43 paesi europei.

 

Il Maestro Gatti ha diretto questo concerto al Teatro Massimo di Palermo per il festival “Sotto una nuova luce”, in una inattesa sintonia con la nostra stessa programmazione.

Il concerto si apre con l’Ouverture in fa minore Op. 84 alle musiche di scena per Egmont, tra le più ispirate composizioni di Beethoven (1809), scritta per l’omonimo dramma storico di Johann Wolfgang Goethe, in cui si celebra il sacrificio dell’eroico conte di Egmont, morto per difendere il suo paese, l’Olanda, oppressa dalla repressione spagnola. Segue la Prima Sinfonia in do maggiore Op. 21, eseguita per la prima volta a Vienna nel 1800, considerata un magnifico punto di passaggio tra la produzione di Haydn e quella di Mozart, da una parte, e, dall’altra, i tratti personali delle composizioni di Beethoven, nella sua compiutezza formale e stilistica, autonoma seppur all’interno di una intera stagione compositiva di nove sinfonie.

Chiude il programma la celeberrima Sesta Sinfonia, in Fa maggiore Op. 68, a cui Beethoven volle mettere il sottotitolo "Pastorale", come enunciazione programmatica per esprimere un sentimento di comunione con la natura, in cui, come ha affermato lo stesso Maestro Gatti, incontriamo “l'uomo che si commuove, che cede alla tenerezza, alla soavità al cospetto di tutto ciò che di sublime troviamo nella natura…quasi una carezza data a tutti noi”.

 

Siamo certi che l’esperienza recente, che ci ha così profondamente provati, ci ha insegnato a guardarci intorno con occhi diversi, per imparare a cogliere la “nuova luce”, che illumina il nostro quotidiano, in una contemplazione consapevole e grata.