Pillole di ottobre 2021

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Nel nostro viaggio attraverso le cantiche dantesche eccoci finalmente giunti in Paradiso.

Famosissime le terzine con cui inizia il primo canto:

 

La gloria di colui che tutto move

Per l’universo penetra, e risplende

In una parte più e meno altrove.

 

Nel ciel che più della sua luce prende

Fu’io, e vidi cose che ridire

Né sa né può chi di là sù discende;

 

Perché appressando sé al suo desire,

nostro intelletto si profonda tanto,

che dietro la memoria non può ire.

 

Dante, accompagnato da Beatrice, è giunto all’Empireo dove prova l’ineffabile esperienza del “transumanar” che “significar per verba non si poria”.

E’ una bellissima espressione che indica la capacità che gli è stata data di oltrepassare i limiti della natura umana per arrivare a comprendere una realtà soprannaturale che altrimenti gli sarebbe preclusa.

E’ una situazione assolutamente straordinaria per Dante che, unico vivente, ha avuto il privilegio di visitare l’aldilà, ma per le anime beate rappresenta un processo continuo che permette loro di giungere, attraverso il vedere fisico e intellettuale, alla piena conoscenza di Dio.

 

Ed è Beatrice, guida amorevole e paziente,

 

ond’ella, appresso d’un pio sospiro,

li occhi drizzò ver’me con quel sembiante

che madre fa sovra figlio deliro

 

 a risolvere i numerosi dubbi che lo assalgono e svelargli, in questo primo canto, il tema teologico dell’ordine universale.

 

Tutte le realtà nell’universo sono ordinate secondo il disegno della Provvidenza divina che per ognuna fissa un fine raggiungibile grazie all’istinto di cui è stata dotata. Ogni essere tende a muoversi verso un determinato fine che può portarlo verso la felicità e la salvezza.

Il fine naturale delle creature dotate di razionalità e volontà (“c’hanno intelletto e amore”) è la beatitudine che consiste nel ricongiungimento con Dio in Paradiso. A questo luogo perfetto tende naturalmente l’uomo, ma un cattivo uso del libero arbitrio, può indurlo a scelte che lo allontanano da Dio e dal raggiungimento del naturale obiettivo.

 

Un sentito ringraziamento a Riccardo Pratesi che, canto dopo canto, ci accompagna mensilmente

con la sua appassionata recitazione.

 

 

Riccardo Pratesi,  laureato in Fisica e dottore di ricerca in Storia della Scienza, è docente di Matematica in Istituti di istruzione secondaria superiore.

E’ collaboratore del “Museo Galileo- Istituto e museo di Storia della Scienza” per le attività didattiche e divulgative e curatore del volume “Galileo Galilei: due lezioni all’Accademia Fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante” edizioni Sillabe, Livorno 2010.

Appassionato e profondo conoscitore sella Commedia di Dante, è anche curatore di alcuni canali Youtube di recitazioni dantesche e di questioni matematiche.